08 Set Alfonso Altamura traccia un bilancio dell’ultima campagna estiva intervistato dai giornalisti di Freshplaza
Rucola, valeriana, spinacino convenzionali e biologici sono solo alcuni esempi di baby leaf che hanno attraversato un momento commerciale difficile durante l’estate, nonostante si sia registrata una domanda piuttosto elevata. Anche le prospettive per la stagione invernale non appaiono affatto rosee.
“La campagna estiva non ha mostrato una buona performance. Le problematiche sono aumentate, i costi vivi sono rimasti elevati e la Grande distribuzione organizzata non ha risposto nella maniera che ci si aspettava e, per la stagione invernale, alcuni clienti europei chiedono già degli sconti. Ciò è improponibile, in vista anche delle ultime notizie sui futuri rincari del gasolio”.
Infatti Arabia Saudita e Russia, due Paesi dell’OPEC Plus, hanno prolungato il taglio della produzione di petrolio fino a dicembre. Il gasolio agricolo era già in forte rialzo nelle ultime settimane (cfr. FreshPlaza del 21/08/2023)”.
“Non c’è quindi margine per poter ridurre i prezzi. Anche perché, nonostante tutte le difficoltà, abbiamo mantenuto le stesse quotazioni dello scorso anno – continua il presidente della Op – Non possiamo risparmiare sui costi di manodopera, in quanto la forza lavoro è vitale per un’azienda e il costo della vita è aumentato per tutti. Ad aggiungersi a questo quadro, ci sono i cambiamenti climatici che ci stanno mettendo davvero a dura prova. Per quanto ci riguarda, vediamo un’annata molto critica”.
In ambito produttivo si possono usare sempre meno agrofarmaci e quelli che si possono utilizzare hanno un costo sempre più elevato. Ma senza i mezzi necessari, come possiamo combattere gli afidi o le altiche (coleotteri che attaccano ad esempio la rucola, ndr) che colpiscono le produzioni?”.
Un altro aspetto è quello legato ai rincari generalizzati su tutte le produzioni ortofrutticole, tranne che sulle baby leaf e le insalate in busta di I o IV gamma. “Tali referenze mantengono per tutto l’anno un prezzo abbastanza stabile e ciò rappresenta una certezza per i consumatori finali. In due anni, nella maggior parte delle principali catene di supermercati il prezzo di una busta di insalata mista o di rucola è rimasto invariato a circa 1,20 euro. Rispetto ai rincari generalizzati, un prezzo equo dovrebbe essere superiore di almeno il 10-15%, percentuale da ripartire tra i vari anelli della filiera”.
In merito agli aumenti registrati per la rucola di origine italiana al mercato all’ingrosso di Berlino nel mese di agosto (cfr. FresPlaza del 24/08/2023), Alfonso Altamura commenta: “I mercati generali non rappresentano tutta la realtà commerciale. Bisogna tener conto anche degli andamenti nella Gdo. Inoltre, se i tedeschi hanno merce locale a disposizione, comprano quella, come accade in Svizzera e Austria. Le importazioni hanno solo un valore complementare”.